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Lisbona (Musei)

Museu Nacional do AzulejoLisbona è sede di tantissimi musei. Vi forniamo alcune informazioni di quelli che abbiamo visitato:

Museu Nacional do Azulejo
Rua da Madre de Deus 4 - 1900-312 Lisboa Te!. (351) 218100340/ (351) 218100369
E-mail mnazulejo@ipmuseus.pt
Sito web: www.mnazulejo-ipmuseus.pt
Autocarros  18, 42, 49, 59, 104 , 105.
Apertura: martedì dalle 14 alle 18, dal mercoledì alla domenica dalle l0 alle 18, resta chiuso il lunedì, a Pasqua, i giorni di festa del Nuovo Anno, il 1 maggio ed il 25 dicembre. L’ingreso è gratuito di domenica ed i giorni festivi fino alle 14. La Biblioteca è aperta il martedì dalle 14 alle 17, dal mercoledì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 17
. 
Creato nel 1980, si trova nella zona orientale di Lisbona, in un’area degradata, nell’antico Convento da Madre de Deus, fondato nel 1509 dalla Regina D. Leonor. L’edificio ha subito nel corso del tempo numerosi interventi. Particolare rilevanza artistica presentano il Chiostro in stile manuelino del XVI secolo, la Chiesa, con dipinti ed azulejos, la Sacrestia, il Coro alto, con ricche decozioni (talha dourada), la Capela de Santo Antonio, con decorazioni barocce settecentesche ed un grande numero di tele (André Gonçalves). La collezione comprende la produzione di azulejos dalla seconda metà del XV secolo all’età contemporanea. Iniziando da un piccolo nucleo che mostra i modi di produzione dell’azulejo, il percorso espositivo segue, successivamente, una organizzazione cronologica. Eredità musulmana, l’azulejo divenne, a partire dal XV secolo, un oggetto essenziale della decorazione in Portogallo. Nel XVI secolo, fu importado da Valencia e Siviglia, come l’azulejo con la sfera “armilar”, emblema di D. Manuell, proveniente dal Paço Real di Sintra. Nella tecnica di maiolica, il pannello di Antuérpia, con le armi di D. Teodosio de Bragança, é contemporaneo ad uno dei pezzi principali della prima produzione nazionale, il pannello di Nossa Senhora da Vida (c. 1580), attribuito a Marçal de Matos. Del XVII secolo, si mostrano esempi differenti destinati al rivestimento totale di chiese, con motivi italiani-fiammighi, pannelli di tematica ed esecuzione ingenua e “frontais” di altare di influenza orientaIe. Al primo piano, superato il Chiostro piccolo, continua il nucleo del XVII secolo, nella Sala de Caça e nel pannello della scalinata di de S. Bento. Dalla policramia dell’azulejo del XVII secolo, rappresentata dagli esuberanti vasi di fiori, si passa alla “pintura a azul”, del XVIII secolo, con opere di Gabriel del Barco, iniziatore di un “ciclo de mestres”, continuato attraverso le grandi produzioni durante il regno di D. Joao V, di cui sono esempio, le “Batalhas de Alexandre” e la “Cena maritima e campestre”, della metà del XVIII secolo. Nella galleria del Chiostro, il grande panorama di Lisbona, costituisce la più completa iconografia della città prima del terremoto del 1755. Gli azulejos della seconda metà del XVIII secolo segnano un regresso alla policramia che, nel frattempo, coesiste con la “pintura a azul”. Il mutamento di gusto si manifesta nelle “molduras policromas” che evolvono, dapprima per “complexos concheados rococo”, assimilando, successivamente, elementi neoclassici. Dopo il terremoto del 1755, venne recuperata la tradizione seicentesca “da padronagem” per rivestimento delle costruzioni pombaline, al pari della produzione dei “registos”, pannelli “hagiograficos” collocati sulle facciate a protezione degli edifici. Della stessa epoca, e forse provenienti dalla Real Fabrica do Rato è  la “Historia do Chapeleiro”, insieme di pannelli che descrive l’ascensione sociale del pastore Antonio Joaquim Carneiro. A partire da questa epoca, l’utilizzo dell’azulejo non fu più sola esclusiva della Chiesa e della Nobiltà,  essendo utilizza anche dalla borghesia per il rivestimento degli edifici urbani. Di tale produzione di azulejos, a partire dal 1830, e che continuò fino al XX secolo, esiste una grande varietà  proveniente da diverse fabbriche come Viúma Lamego, in Lisbona, Massarelos. nel Porto e Devezas, in Gaia, utilizzando tecniche decorative in rilievo, “estampilhagem” e “estampagem”. L’azulejo di composizione non fu, nel frattempo, abbandonato. Nelle stesse fabbriche che producevano “padronagem” si continuò a pittare pezzi unici da parte di pittori come Ferreira das Tabuletas, Pereira Cão o Jorge Colaço. Nel XX secolo l’azulejo accompagna i nuovi motivi estetici, dall’Arte Nova (es. il pannello  della Padaria Indipendente), ai rivestimenti Art Déco con l’applicazione di nuovi metodi di pittura ceramica, come l’aerografia. Resterà la corrente tardo-romanica di carattere nazionalista, tradotta in composizioni di gusto storico e motivi popolari. Dopo il 1950, si assiste al rinnovamento dell’azulejo, per la integrazione in moderni programmi architettonici, rappresentando la metropolitana di Lisbona uno dei maggiori elementi di stimolo alla sua produzione. Proposte di valenti pittori e ceramisti contemporanei per l’uso dell’azulejo nei grandi contesti urbani, ha contribuito ad evitare che l’azulejo finisse relegato a mero fatto storico. Di tale tipo di utilizzazione dà conto l’ultimo nucleo della esposizione, con le opere di Raul Lino, Jorge Barradas, Maria Keil, Manuel Cargaleiro, Querubim Lapa, João Abel Manta, Eduardo Nery ou Cecília de Sousa. Nel ristorante del museo vennero riprodotti degli azulejos di una cucina “de fumeiro” del XIX secolo, animata dalla descrizione degli alimenti, sottolineando la funzione dell’azulejo come elemento di valorizzazione degli spazi quotidiani.

Museo do Banco de Portugal
Avenida Almirante Reis, 71, Lisbona, in prossimità della stazione della metropolitana Anjos.
Orario: tutti i giorni, tranne il lunedì, 10-12 e 14-16
Autocarros: 8, 12, 26, 40.
E’ possibile prenotare delle visite guidate tramite email museu@bportugalpt, fax 213107819 o telefono 213130275.
www.bportugal.pt/museu

L’esposizione permanente del Museu do Banco de Portugal si sviluppa tramite quattordici nuclei ed è affiancata da un insieme di prodotti multimediali a disposizione dei visitatori (pellicole sulla storia del denaro in Portogallo, video su fatti determinanti della storia recente, banca-dati consultabile in ambiente Intranet). Percorrendo i quattordici nuclei tematici, si passa dall’articolo-modello (quando taluni beni erano utilizzati come moneta), alle prime monete portoghesi (romane, sveve, visigote e musulmane), alla Reconquista cristiana , ai Descobrimentos e conquiste, cioè all’impero portoghese, alla crisi dell’impero, alla Restaurazione, al passaggio dalla monarchia assoluta al dispotismo illuminato, al liberalismo, alla rigenerazione, alla repubblica, (due tappe), al Nuovo Stato, allo stato democratico, all’euro, alla produzione di banconote.

Museu Collecão Berardo
Praça do Imperio 1449-003 Lisbona
Tel. 213612878/213612913 Fax 213612570
Email: museuberardo@museuberardo.pt
Sito web: www.museuberardo.pt
Autocarros: 28, 714, 727, 729, 751 Tram: 15E
Treno : Linea Cais do Sodré – Cascais (stazione: Belém)
Orario: aperto tutti i giorni (10-19, ultima entrata alle 18.30), venerdì 10-22 (ultima entrata 21.30). Durante i mesi di luglio e agosto aperto tutti i giorni (l0-19, ultima entrata 18.30), venerdì, sabato e domenica (10-22, ultima entrata 21.30)
Biglietti: € 5,00 gratis di domenica e per i minorenni. Studenti e ultra sessantacinquenni sconto del 50% . Altre agevolazioni. te!. 21 361 2800 nei mesi di luglio ed agosto si entra gratis a partire dalle 18 (venerdì, sabato e domenica)
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Il Museu Collecão Berardo è dedicato all’arte moderna e contemporanea, fornendo una visione globale del panorama delle creazioni dell’arte plastica nel XX secolo e nell’inizio del XXI, con particolare enfasi sull’arte europea ed americana. Se, da un lato, le opere esposte seguono una prospettiva storica e stilistica attorno a grandi temi “Abstracçao, Figuraçao,  Surrealismo,  Arte Pop, Hiper-Realismo, Arte Minimalista, Arte Conceptual, escultura, instalaçao, fotografia e video contemporaneos”, dall’altro, fu egualmente privilegiata una visione trasversale, attraverso punti di vista accessibili e riflessioni sopra l’influenza delle diverse opere. La collezione si deve ad un collezionista, José Berardo (nato nel 1944), che scelse e riuscì a mettere assieme tali opere, che appartengono al patrimoni artistico mondiale. Il Museu Colecçao Berardo è gestito da fondazione creata dallo Stato portoghese, il Centro Cultural de Belém e la famiglia Berardo.

Museu Calouste Gulbenkian
Avenida de Berna 45 A Lisbona
Tel 217823461
Orario: martedì-domenica (10-18), chiusura: 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio e 25 dicembre.
Autorcarros: 16, 726,31,746,56
Metropolitana: São Sebastião e Praça de Espanha

Il Museu si deve ad un magnate armeno che raccolse tantissime opere d’arte. Nel Museu si possono ammirare oggetti d’arte  egizia, orientale ed europea, quadri, sculture, tappeti, ceramiche, gioielleria con una collezione di René Lalique.

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